Il mio PD…

Il mio PD e quel calcio al muro dell’impossibile….. 

Non appartengo al novero di coloro che in questo progetto politico si sono identificati e lanciati a capofitto sin dal primo istante. Ho avuto bisogno di tempo, mesi, per capire che costituire il PD non voleva dire tradire la nostra memoria ma piuttosto compierla, non smettere di essere i figli del PCI, i SocialDemocratici, i Laici, i paladini delle Resistenze ma accettare di rimanerlo testimoniando le nostre idee con responsabilità, tolleranza e disposizione all’ascolto reciproco insieme a nuovi compagni di strada.

Compagni di strada talvolta molto diversi da noi…..ma pur sempre Compagni. E non abbiamo forse sempre sostenuto con vigore la ricchezza della diversità?

Il PD è per me adesso la vera Piazza d’Italia. Una piazza in cui ci si confronta su base ieologica e si sceglie, si lavora su base progettuale per prendere a calci il famoso muro dell’impossibile.

Tu cosa scriversti sul muro dell’impossibile? Giustizia sociale? Pace? Benessere? Internazionalismo? Integrazione? I sogni di Falcone e Borsellino? Scriviamo, scriviamo tutto e poi scalciamo tutti insieme, ognuno come può, fino a spostarlo di un metro più in la. Il muro dell’impossibile si apre finalmente alla possibilità.

Credo che il PD desideri proporsi come spaccato vero della realtà sociale. Ognuno ha la possiblità di prendervi parte e portare le proprie idee, senza temere di essere considerato fuori luogo. Nel PD c’è posto per tutti coloro che accolgano la responsablità di una scelta politica, non necessarimente ideologica. Ho imparato ad amare questo concetto.

L’Italia non sarà mai migliore finchè non sarà governata dall’Italia stessa, e non dall’Italia artificiosa che certa politica o apolitica-partitica ci ha propinato per troppi decenni.

Questa giovane e breve campagna elettorale mi sta già insegando tante cose. Una è che nella mischia ci sono sempre dei volti da cogliere e accogliere, che con un sorriso possono regalarti tanto e con una parola squarciare l’universo. Mai come oggi ho pensato che fare campagna elettorale possa voler dire riuscire a meritare di ascoltare!

Un’altra cosa che ho sperimentato, è quanto sia bello lavorare ad un progetto comune con altri volti amici. In politica spesso ci si aspetta di trovare concorrenti concentrati su se stessi e ossessionati dal proprio successo personale. Tanti sono davvero così, ne ho incontrati lungo il cammino….ma tanti altri no. Con questi ultimi è bello ritrovarsi stanchi e contenti alla fine di un viaggio, al raggiungimento di un obiettivo, asciugarsi il sudore e dividere quell’unico sorso d’acqua.

Io ci credo, in un mondo migliore. Se non ci credessi non sarei felice di diventare mamma. Sarei piuttosto sepolta dal senso di colpa di star conducendo un altro esserino a condividere gli egoismi di questo mondo spesso troppo aggressivo, sempre più spesso poco pacifico e costruttivo.

Invece…sono fiera di esserci, felice di potermi impegnare e serena nel continuare a prendere a calci questo dannato, vecchio, polveroso muro dell’impossibile. Anche per mia figlia. Useremo la sua rovine per costruire un modo nuovo. Un mondo possibile!

12 marzo 2008

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