La mia politica

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Alla parola politica non associo esclusivamente il termine “istituzioni”. Le prime associazioni che mi saltano alla mente sono piuttosto quelle con “cittadino” e “partecipazione”. Senza la partecipazione di tutti i cittadini la politica non è altro che un’attività molto povera. Essa ha infatti bisogno di tutti noi e di tutte le nostre opinioni per immaginare un futuro migliore, e di tutto il nostro impegno per realizzarlo. Non partecipare vuol dire ammettere la sconfitta senza aver giocato la partita e negare una speranza ai nostri figli.Fare politica è semplicemente l’equivalente di fare del proprio meglio in qualunque circostanza ci si trovi e magari metterlo a disposizione della comunità nella quale si vive. Percorrendo la strada della partecipazione, ho conosciuto tante persone generose che regalano pezzi importanti di sé agli altri, impegnandosi in politica o nel sociale. L’esempio di queste persone ed il desiderio di lavorare insieme a loro costituiscono per me un’importante ragione all’impegno.La partecipazione è la premessa essenziale per l’integrazione sociale.Integrazione vuol dire attenzione a chi arriva da altri Paesi, vivendo talvolta situazioni di disagio; vuol dire far sì che persone appartenenti a varie generazioni possano incontrarsi e venirsi incontro; significa anche facilitare l’ingresso di giovani e la permanenza di meno giovani in un mondo del lavoro che si evolve sempre più velocemente e che talvolta respinge i volenterosi.Credo che identità e integrazione siano due facce della stessa medaglia. Solo chi è sicuro delle proprie basi e della propria identità è disposto ad aprirsi a realtà esterne, regalare una parte di se stesso ed accogliere qualcosa dell’altro. Lavorare in questo senso con la comunità italiana a Monaco vuol dire anche lavorare per la consapevolezza degli italiani e per quella delle altre comunità dell’Unione Europea a Monaco, per essere cittadini Europei e quindi cittadini a tutti gli effetti in qualunque comune dell’Unione.Per queste ragioni occorre un forte intervento in termini d’informazione, non solo nei confronti di altri cittadini EU, ma nei confronti degli stessi tedeschi che vivono in Germania.Esistono intere comunità che, a causa di difficoltà linguistiche, trovano ostacoli alla propria integrazione. Talvolta la lingua rappresenta un limite all’inserimento adeguato nel mondo del lavoro, talvolta invece ostacola la vita sociale o la conoscenza e la difesa dei propri diritti. In entrambi i casi occorre offrire sostegno ed informazione a questi cittadini. Il metro che ritengo debba sempre essere utilizzato nel valutare le diverse situazioni è quello della buona volontà manifestata dai singoli cittadini e il loro desiderio di migliorare le condizioni di vita proprie e della propria famiglia. La cittadinanza non è solo un diritto, ma anche una complessa maglia di responsabilità.Un altro tema che mi sta molto a cuore è quello della “sostenibilità”. Con questo termine intendo l’uso razionale delle risorse naturali e il rispetto per la persona in quanto tale: nell’ambiente di lavoro, nella famiglia, nella società. Parto dal presupposto che prima di essere uomini o donne, anziani o giovani, stranieri o oriundi si è persone, e che il rispetto dell’ambiente cominci dal rispetto di noi stessi. Il rispetto garantisce l’ottimizzazione delle energie che ciascuno di noi può profondere nelle attività che caratterizzano tutte le dinamiche sociali, delle risorse naturali che la natura ci mette a disposizione e di quelle economiche che derivano dalla capacità produttiva fino ad ora assicurata.Faccio politica perché sogno un mondo migliore per tutti e voglio impegnarmi affinché i sogni diventino realtà. Questo impegno voglio condividerlo con altri. Se in tanti metteremo insieme il nostro, allora avremo vinto qualcosa. Se non ci provassi nemmeno non mi sentirei in pace con me stessa.