BAARIA

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10 domande a Berlusconi

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L’appello di Repubblica per la libertà di stampa

http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391107&show=firme

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UAI sulla SZ

Un’Altra Italia e la stampa – SZ 26.08.2009

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E’ cominciata la prima fase congressuale del PD – ecco le mozioni

Da ieri sono disponibili anche sul web le mozioni dei 4 candidati:

Bersani

Franceschini

Marino

Rutigliano

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PD : Liberta é Partecipazione

Il Circolo del Partito Democratico “Sezione PD di Monaco di Baviera”

é lieto di invitare tutti gli interessati ad un

Aperitivo tematico con accompagnamento musicale

Domenica 19 Luglio 2009

ore 18:00

presso la

Gepäckhalle della Giesinger Bahnhof,

Giesinger Bahnhofplatz, 1 – München

S5/S6/U2, Tram 27, Bus 54/139/144/220 (Fermata Giesing)

Interventi:

Il riformismo oggi in Italia

a cura della Prof. Concetta Vacante, Politologa dell’Università di Catania

L’integrazione scolastica in Baviera: il caso italiano

a cura dell’Avv. Simona Barbieri

La riforma della ricerca, riflessioni dei Ricercatori Italiani nel Mondo

a cura del Dr. Giovanni Cresci

Accompagnerà al piano Serena Chillemi


Durante l’incontro verrà letto un passaggio dell’ultima intervista rilasciata da Paolo Borsellino in memoria del 17° anniversario della strage di via D’Amelio, nella quale persero la vita il Giudice Paolo Borsellino e la sua scorta.


“perché le loro idee non sono morte ma continuano a camminare sulle nostre gambe”


Al termine dell’incontro sarà offerto un aperitivo


Ingresso libero


In questa occasione sarà possibile, per chi lo desidera, fare la tessera del PD, in tempo per partecipare al Congresso che deciderà la linea del Partito

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Tre si per cambiare!



Referendum elettorali, 3 si per cambiare

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All’Ombra del Sambuco – Teatro sperimentale italiano a Monaco di Baviera!

http://www.theater-gut-nederling.de/spielplan/stueck.php?id=sambuco

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Il Partito che vogliamo!

Walter Veltroni si è dimesso questa settimana da segretario del PD dicendo che questo non è il PD che sognava.

La Sezione del PD di Monaco di Baviera ha voluto indire una propria riunione straordinaria per valutare la difficile situazione ed il percorso da seguire.

Il nostro è un problema di identità che ricorda quello che Massimo D’Azeglio affrontava in un suo scritto del 1865 (*). Nonostante i grandi sforzi compiuti da parte di tanti dobbiamo ammettere che non è nemmeno il PD che sognavamo noi! Occorre a questo punto chiederci seriamente che partito vogliamo. Chi siamo oggi e chi vogliamo diventare, in quali valori ci riconosciamo.

Tolstoj scrisse che un leader carismatico non è altro che una etichetta che esprime le istanze di un popolo intero. Se un leader non ce l’abbiamo non è colpa del leader che non c’è, ma delle nostre istanze. Mancano giovani di spicco. Sono stati lasciati nella bambagia, rallentandone la crescita e raccontando loro che erano ancora troppo giovani. Purtroppo la verità è che l’Italia è vecchia, come dice Veltroni: l’Italia è seduta! Avremmo voluta farla rialzare e non ci siamo riusciti. Non ancora.

Veltroni l’anno scorso ha fatto una grande campagna elettorale, di immagine e di contenuti importanti. Ha sollevato l’entusiasmo di tanti che hanno deciso di accostarsi per la prima volta alla politica. Oggi rischiamo di sprecare le tante energie raccolte e non vogliamo, non possiamo!

Ripartiamo chiedendoci chi siamo. Non serve cambiare i nomi dei partiti se da decenni e mezzi secoli i politici invece rimango gli stessi, immobili ed immutabili. L‘impegno politico nel quale la nostra Sezione si riconosce è una forma di servizio reso al Paese: prendiamo le distanze da qualunque forma di arrivismo, carrierismo, personalismo.

Noi crediamo nella moralità, nella sobrietà, nella trasparenza, nel riformismo, nella democrazia, nella possibilità di ciascuno di noi di disegnare il proprio futuro. E’ inutile cercare continuamente di cambiarsi per cercare di piacere, inutile rincorrere il risultato elettorale. Capiamo chi siamo e dove vogliamo andare, la strada è comunque lunga, e per questo servono energie molto giovani.

Ripartiamo da una assemblea vera, con votazioni vere e non di facciata. Scegliamo bene i nostri amici e non accettiamo compromessi che non desideriamo. Chiudiamo la porta in faccia a personalismi, arrivismi, qualunquismi e andiamo avanti!

*“L’Italia da circa mezzo secolo s’agita, […] (n.d.r. ma la difficoltà) maggiore, la vera, quella che mantiene tutto incerto, tutto in forse, è la lotta interna. I più pericolosi nemici d’Italia non sono gli Austriaci, sono gl’Italiani. E perché? Per la ragione che gl’Italiani hanno voluto far un’Italia nuova, e loro rimanere gl’Italiani vecchi di prima, colle dappocaggini e le miserie morali che furono ab antico il loro retaggio perché pensano a riformare l’Italia, e nessuno s’accorge che per riuscirci bisogna, prima, che si riformino loro, perché l’Italia, come tutt’i popoli, non potrà divenir nazione, non potrà esser ordinata, ben amministrata, forte così contro lo straniero come contro i settari dell’interno, libera e di propria ragione, finché grandi e piccoli e mezzani, ognuno nella sua sfera, non faccia il suo dovere, e non lo faccia bene, od almeno il meglio che può. […]. Il primo bisogno d’Italia è che si formino Italiani dotati di forti caratteri. E pur troppo si va ogni giorno più verso il polo opposto: pur troppo s’è fatta l’Italia, ma non si fanno gl’Italiani” Massimo d’Azeglio, “I miei ricordi, 1865”

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Mercoledì 18 Febbraio – L’Esame di Tedesco

L’esame era alle  10:00. Da bravi italiani siamo arrivati alle 10:02, ma integrazione per fortuna non vuol dire rinunciare ad essere se steessi 😉

Eravamo in 7: 4 Iracheni, 1 Marocchino, 1 Ucraino, 2 Italiani (Nico ed io)

Io ero l’unica donna. Più tardi l’esaminatore mi confermerà che le donne rappresentano solo un’esigua minoranza di coloro che richiedono la doppia cittadinanza. Perchè?

L’esame si svolge in tre parti:

Uno scritto (Multiple choises grammaticale, lettura e comprensione, composizione);

Comprensione orale;

Conversazione.

Il livello sembrava abbastanza bassso. Spero di non dovermi smentire.

Durante le varie pause abbiamo socializzato con gli altri esaminandi. Uno degli Iracheni ripeteva la prova per la quinta volta. Ogni volta ha versato alla scuola 115€: non mi è sembrato ricco e per fare l’esame ogni volta chiude  il proprio negozio per mezza giornata.  Non vede i suoi genitori da 8 anni, vivono in Iraq, e non potrà tornare in Iraq finchè non avrà ottenuto la cittadinanza tedesca. 5 anni fa ha avuto 2 gemelli che ancora non conoscono i nonni. L’ultima volta non ha superato l’esame per una insufficienza pari all’1% del punteggio finale.

Ho come la vaga sensazione che le scuole di lingua si approfittino del bisogno di certe fasce sociali e mi chiedo se sia veramente necessario chiedere agli esaminandi più di cento euro per ogni prova fallimentare.

Mi metto a scherzare con gli Iracheni dicendo che capisco alcune parole arabe grazie alle mie origini siciliane (“sciarra” nel mio dialetto sta per “shaaria” in arabo e “sciara” in curdo; li sorprendo con un bel “non esiste!” in arabo….”maffia!”).

Il testo che dovevamo leggere e dimostrare di aver compreso era sul tema del ruolo dei generi maschie e femminile nella società moderna…chissà se il tema era stato scelto intenzionalmente vista la sperequazione maschile o quella….araba! Ad ogni modo non mi ha colpito per la sua acutezza e neanche per la…purezza linguistica!

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