Pizza Avanti? No, grazie!

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28.7.2010 Monaco, Le Dame ed il Cavaliere

Mercoledì 28 luglio alle ore 18.00 al cinema  Rio Palast verrà proiettato il film inchiesta „Le Dame e il Cavaliere“. A presentarlo sarà l’autore e regista Franco Fracassi, giornalista già noto al pubblico per le inchieste sull’11 settembre – Zero – e sul terremoto in Abruzzo – Sangue e Cemento – il quale rimarrà a disposizione per un dibattito a fine proiezione. Il film documentario indaga e racconta vicende private e politiche del Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi. È il risultato di una raccolta di notizie, retroscena, immagini ed interviste avvalendosi  anche delle intercettazioni telefoniche desecretate da alcune procure e da registrazioni finora non rese note dal circuito informativo, e che fa capire alcuni dei meccanismi nascosti che muovono il potere in Italia. Il film privo di qualsiasi intento o racconto diffamatorio rischia di non essere diffuso. Cercando di distribuirlo nei grandi circuiti editoriali e cinematografici gli autori del documentario hanno toccato con mano il grado di libertà in cui versa l’informazione in Italia. Tutti hanno avuto paura, chi per motivi politici, chi economici e chi di dipendenza lavorativa – e sono rimasti soli. Non solo, ma il film rischia di divenire illegale e coloro che lo hanno realizzato dei fuorilegge a causa della legge sulle intercettazioni (conosciuta come legge-Bavaglio) che sta per essere varata dal Parlamento. Eppure il gruppo di lavoro che lo ha realizzato ha deciso di andare avanti, di distribuire il film con le proprie forze, e con quelle di tutti coloro che hanno a cuore la libertà, la democrazia e l’indipendenza dell’informazione di questo Paese. Questo film sta girando in Italia grazie al sostegno di singoli cittadini ed associazioni che attraverso la proiezione e l’acquisto del dvd aiutano a diffondere questa impresa politico-culturale divenuta ormai una battaglia di libertà.

Am Mittwoch den 28.Juli um 18.00 zeigt der Rio Palast (Adresse) den Dokumentarfilm : Le Dame e il Cavaliere (I / dt. Untertitel).

Der Autor und Regisseur Franco Fracassi – bekannt durch “Zero” einen Film über den 11. September und     “Sangue e Cemento” einen Film über das Erdbeben in den Abruzzen steht nach der Vorfühtung zur Diskussion bereit.

Der Film zeigt die Wechselfälle des privaten und politischen Lebens von Silvio Berlusconi und macht die versteckten Mechanismen der Macht in Italien deutlich.

Die Informations- und Pressefreiheit in Italien ist durch das Gesetz gegen “intercettatizioni” (Telefonabhörungen) akut bedroht;  auch dieser Film steht auf dem Index und wird eingezogen, sobald das Gesetz “legge Bavaglio” durch das Parlament abgesegnet wird.

Schauen Sie ihn an, solange das noch möglich ist !

Unterstützen Sie den Kampf für die Freiheit des Journalismus auch in Italien!Le Dame ed il Cavaliere

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Uno, due, tre…si vota!

Il 4 Luglio scorso ci siamo recati in tre in cabina elettorale.

Nico ed io abbiamo votato per la legge a favore del divieto totale di fumo nel locali pubblici. Ovviamnete abbiamo votato si, ed i si hanno superato abbondamentemente la maggioranza richiesta. Una volta tanto abbiamo votato per la parte voncente….evento raro negli ultimi tempi!

Penso che l’immagine di Nico seduto nella cabina di fianco alla mia, che vota, con Vittoria in braccio, rimarrà il ricordo più vivo del percorso che ci ha portato alla doppia cittadinanza.

Ed insieme al ricordo un dubbio: sollevando la testa e guardando verso di loro mi sono resa conto che Vittoria aveva in mano la matita…chi dei due avrà fatto la fatidica croce?? Credo che non lo saprò mai 🙂

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Nove mesi dopo…

Eravamo tutti e 3 in casa quando Nico prese la posta. C’era una bella notizia: potevamo andare a ritirare le tre pergamene: i nostri atti di doppia cittadinanza!

Il Lunedì, nella pausa pranzo, ci ritroviamo tutti e 3 al KVR, con le fotografie necessarie per richiedere carta d’identità e passaporto tedeschi. Erano passati 9 mesi dall’ultima volta che eravamo stati in quell’ufficio a consegnare le carte, il 3 Aprile 2009.

Dopo una breve attesa l’impiegata dell’ufficio immigrazione e cittadinanza ci fa entrare, ancora un po’ di ping-pong con la collega su chi si sarebbe occupata di ultimare la nostra pratica e poi ci fanno prendere posto di fronte alla più sorridente tra le due. Meglio così 😉

Eravamo emozionati, non lo nascondo!

Vittoria disegna ed io mi chiedo quante carte avremmo ancora dovuto firmare.

Ci vengono fatte un po’ di domande, soprattutto per capire se nei nove mesi intercorsi a partire dalla redazione della domanda fosse cambiato qualcosa nelle nostre vite, private e professionali. Così non era, quindi tutto tranquillo.

Ci vengono illustrati i nostri diritti e soprattutto i doveri e le condizioni alle quali sottostare per non perdere la doppia cittadinanza a appena conseguita. Una evidente causa di perdita della cittadinanza tedesca sarebbe, ad esempio, il conseguimento di una terza.

Nico va a pagare mentre noi tutti speravamo che il pos della cassa funzionasse, visto che non avevamo con noi i 570€ necessari al pagamento della pratica….

Nico fa presto: il pos funzionava!

Arriva il momento del giuramento. Vittoria ha finito di disegnare sul foglio e comincia a disegnare sul tavolo…. l’impiegata è, per nostra fortuna, indulgente.

Giuriamo  uno alla volta, Nico ed io, sulla costituzione tedesca e poi su quella bavarese. Firmiamo. E’ fatta.

L’impiegata ci fa gli auguri. E’ il 25 Gennaio 2010.

Purtroppo scopriamo che per richiedere i documenti di identità occorre rivolgersi ad un altro ufficio che stava, appunto per chiudere. Facciamo una corsa, e anche senza far valere il nostro diritto di precedenza per via della presenza con noi della piccola tedeschina in fasce (Vittoria) – evidentemente non siamo ancora abbastanza tedeschi…..- riusciamo ad essere ricevuti come ultimi utenti della giornata.

Devo dire che un po’ mi è dispiaciuto per l’addetta che si è occupata di noi, soprattutto di me, a causa delle mie fotografie, in cui non posavo in modo perfettamente frontale o in cui sorridevo quando sorridere non si può… insomma ho dovuto rifarle alla macchinetta dell’ufficio, cosa che avrei evitato volentieri.  Alla fine anche le ultime foto non vanno bene, ma chiedo che pro di richiesta del passaporto, mentre quella della carta d’identità è meno problematica. Era tardi e non ho voluto rifare ancora una volta le foto.

Andiamo via e torniamo al lavoro, con le nostre pergamene verde acqua sottobraccio ed un diritto di cittadinanza in più per tutti e tre.

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il tempo lo spazio

Ωgni vita ha il diritto

di sprigionare

gioia totale.

Il viaggio nella vita è breve per sprecarlo.

per tutti.

non ci si deve amare per forza

non per finta.

si può accettare di

non conoscersi,

non sfiorarsi,

non scontrarsi

e non negare di vivere in un mondo

che è piccolo

ed è lo stesso.

c’è spazio per tutti

bisogno di tutti.

il rispetto

di tutte le persone

in quanto persone

è necessario.

rispetto e libertá

camminano insieme.

vivono in simbiosi.

saperer tacere,

sapere riconoscere il proprio spazio,

saperlo accogliere come un dono,

saperlo occupare con umiltà.

tutto e solo.

sapersi fare da parte.

sapersi riconoscere.

sapere resistere al proprio posto

tollerare la frustrazione

di una responsabilità.

per non lasciarne

scoperta

nessuna porzione.

non la più piccola,

per il tempo che abbiamo.

poco.

non spintonare,

non ferire,

non distruggere

quel

che altri

con fatica

che non conosciamo

costruiscono.

ogni bimbo appena nato

ha il diritto di donare

gioia totale.

gioia che avvolge e scalda

che non lascia spifferi trapelare.

ogni vita ha il diritto di crescere

conoscere e vivere

in armonia.

ogni vita ha il diritto di consumarsi

in silenzio

in serenità

in intimitá.

dove non sono trincee.

dove la luce sia luce

del sole che tramonta e che risorge.

non deflagrazione.

dove il pianto sia il pianto di un bambino

che scopre il gusto del primo respiro

non l’urlo soffocante

di una madre

a braccia larghe

e di un grembo

che non regge più

nessuno.

dove il rumore sia il fragore di una risata

non quello di un’esplosione

di un insulto alla vita

all’amore di chi ne da

di chi ne riceve

in sinceritÀ.

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Quei ragazzi del ’92 e UnAltraItalia.

In quel pomeriggio di tarda primavera Bagheria era accarezzata da vento sottile che profumava di mare e di estate. A Bagheria soffia sempre il vento. Un vento sempre diverso. Una volta era sempre il vento giusto, regolato dai promontori bassi e tondi che la difendevano dalla sabbia del deserto come dal maestrale più tagliente. Erano gli stipiti della porta del vento

Gli stipiti furono sventrati. Il tufo era necessario al sacco di Palermo, e di Bagheria. Serviva a Ciancimino e ad alimentare l’industria dei costruttori. Da quella porta cominciarono a passare tutti i venti, compresi quelli che insieme all’imbroglio del macero, bruciavano i limoneti che fino a quel momento avevano fatto di Bagheria la prima esportatrice del mediterraneo. Bagheria, salotto di rappresentanza di Corleone.

Quel sabato Bagheria era particolarmente silenziosa ed io l’attraversavo con l’inquietudine dei mie 17 anni. Ad un tratto un tremito del cielo si avvitò in un rumore continuo, il vento sembrò cambiare. Degli elicotteri, forse un incendio, forse un incidente, forse un latitante.

A casa la TV era accesa e grigia di macerie. Sembravano le immagini della fine del mondo, tra lastroni di cemento scomposti, lamiere e …..resti umani.

Si trattava di Falcone. Giovanni Falcone. Adesso ci avrebbero creduto che all’Addaura il tritolo non se l’era piazzato da solo. Adesso avrebbero capito quanto era stato lasciato solo. Adesso avrebbero pianto l’umiltà di un uomo che era “solo” un servitore dello stato.

Del giorno dopo ricordo solo una poltrona ed il telegiornale, ancora increduli. Il lunedì ci trascinammo a Palermo per partecipare alle esequie. Ci ritrovammo sepolti in un bagno di folla e di pioggia che sembrava voler lavar via lo sporco della fuliggine e le macchie di sangue. Davanti a noi sfilavano tra gli insulti le più alte autorità dello Stato. Quando Rosanna Costa gelò il sangue nelle vene di tutti non riuscivo a credere che fosse tutto vero.

Il 21 Giugno Palermo brillava del bianco dei lenzuoli ancora bianchi alle finestre, colorata da giovani variopinti di ogni età arrivati da tutta Italia per distribuire resistenze e resistere, resistere, resistere, insieme. Il corteo folto e colorato attraversò il quartiere dove Giovanni era cresciuto, passò di fianco all’Ucciardone dalle cui grate molti di noi furono raggiunti da una voce: “Bravi ragazzi!!”. La luce del sole lasciò il posto a quella di decine di migliaia di torce a vento davanti alla magnolia, testimone senza tempo del nostro passaggio. Accenti e dialetti di tutta Italia si intrecciavano. Per una volta noi ragazzi siciliani sentivamo il calore di nostri coetanei che volevano stringersi a noi e non lasciarci da soli con il nostro sgomento. Eravamo tutti “Ragazzi del ‘92”!

Quando la voce rotta di pianto di Paolo Borsellino prese la parola, lui, l’amico, il collega, il confidente, venne subito accolto dalla folla come il successore di Giovanni. Tragicamente successore.

Giornalista: Non le sembra strano che certi personaggi, grossi industriali come Berlusconi, Dell’Utri, siano collegati a uomini d’onore tipo Vittorio Mangano?

Borsellino: All’inizio degli anni Settanta, Cosa Nostra cominciò a diventare un’impresa anch’essa, un’impresa nel senso che attraverso l’inserimento sempre più notevole, che a un certo punto diventò addirittura monopolistico, nel traffico di sostanze stupefacenti, Cosa Nostra cominciò a gestire una massa enorme di capitali, dei quali naturalmente cercò lo sbocco, perché questi capitali in parte venivano esportati o depositati all’estero e allora così si spiega la vicinanza tra elementi di Cosa Nostra e certi finanzieri che si occupavano di questi movimenti di capitali.

Il 19 Luglio la notizia della strage di Via D’Amelio raggiunse inesorabile ogni angolo della Sicilia.Quella Palermo già assopita dall’estate non poteva e non doveva lasciarsi narcotizzare dalla morte. Eppure stava succedendo. Anche Paolo non c’era più.

Il 19 Luglio del 1993 feci l’esami di maturità Quando firmai davanti alla commissione scrissi una data sbagliata – 19 Luglio 1992 – e in un attimo di interdizione e di contemplazione del mio stesso errore dissi ad alta voce: “La storia non può essersi fermata un anno fa.

Pochi mesi prima, il 19 Marzo 1993, avevano assassinato Don Luigi Diana; a Maggio per la prima volta un Papa, Paolo Giovanni II, era venuto ad Agrigento a scomunicare la Mafia. Si rivolgeva a noi giovani variopinti chiedendoci di cambiare il mondo. Il 15 Settembre successivo la Chiesa di Papa Wojtila pagava il proprio conto con la vita di Don Pino Puglisi.

Dodici anni dopo. “Spesso mi sono chiesta che fine avevano fatto le migliaia di ragazzi e ragazze che manifestavano la loro ostilità alla mafia, nel ’92-’93, dopo gli attentati a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Spesso mi sono domandata a cosa pensano e credono oggi; se hanno dimenticato la loro rabbia di ieri; se hanno trovato un lavoro; se resiste alle mille insidie della vita quotidiana la loro scoperta della legalità. A questi interrogativi ne aggiungerei un ultimo: quali riflessioni suscita in loro l’incredibile longevità di Cosa Nostra e la sua scelta attuale del quieto vivere? E come pensano di poterla contrastare?” Così Marcelle Padovani nella sua introduzione nella riedizione del 2006 dell’intervista Giovanni Falcone “Cose di Cosa Nostra”.

Il 25 marzo 1995 nasce “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”.

Tanti giovani lasciano la Sicilia. Alcuni, pochi, resistono. Le manifestazioni in ricordo di Falcone e Borsellino sono sempre meno affollate. I nuovi giovani parlano sempre di meno di mafia ed antimafia. Crescono rassegnati.

La mia generazione è stata la prima a parlare di Mafia nell’ora di educazione civica. Poi … poi, ci si abitua a tutto. Purtroppo.

Eppure lo Stato vince qualche battaglia contro la mafia. Pentiti, latitanti di ogni razza e dimensione cadono nella rete d ella magistratura. I puzzle di Falcone e Borsellino si ricompongono.

Eppure …. eppure è a scuola che bisogna ripartire. Solo a scuola lo Stato e la Mafia giocano la stessa partita e lo stato dispone, disporrebbe di armi più forte. Fuori la partita è persa in partenza.

Maria Falcone, sorella di Giovanni comincia il suo impegno nelle scuole, vuole parlare di mafia ed antimafia, tentare di contrastare con le sue parole e la sua esperienza l’influenza della cultura che aleggia per le strade.

Rita Borsellino, sorella di Paolo, trova nella partecipazione politica chi crede che lei, donna di Sicilia, donna nata il 19 Luglio 1992, possa aiutarci a cambiare lo Stato a partire da rappresentanti ed Istituzioni a partire da quell’intreccio tra mafia e politica che aveva condannato a morte suo fratello.

Tanti ragazzi vanno via. Alcuni di quelli che sono andati via hanno mantenuto vivo nel proprio animo lo stridore delle lamiere come quello stridore tra la propria nuova ordinaria quotidianità e quella sanguigna ed emozionale ma afona e soffocata delle proprie madri. Una realtà in scale di grigi ritagliata da venature rosso sangue. Questo stridore ci tiene vivi e ci fa sognare di tornare anche solo per un giorno e fare qualcosa. Cosa?

Oggi. UnAltraItalia.
Parliamo di Mafia e di cosa esiste oltre la Mafia,oltre la violenza, oltre la politica sporca: “oltre” comincia da dentro di noi.

Un’Altra Italia è un’intrecciarsi colorito di dialetti, lingue ed accenti proprio come quel 21 Giugno 1992 a Palermo. Vivere fuori dai confini nazionali stordisce il nostro senso di assuefazione e ci mantiene critici, forse sognatori.

Un’Altra Italia mesce armonia e sconcerto, arte ed attualità, parlare di noi e di loro, raccontare chi davvero siamo e chi davvero vorremmo essere al di la degli stereotipi. Si rivolge ad insegnanti e scolaresche di Monaco di Baviera attraverso alcuni seminari ed incontro pensati per loro. Parla alla società civile, italiana e tedesca proponendo il 23 Ottobre un incontro organizzato da Francesca Rossi dal titolo “La lotta dell’Italia contro la Mafia e la corruzione” proprio quella commistione di disvalori che preoccupava Paolo Borsellino nei giorni in cui fu ucciso.

Un’Altra Italia vuole parlare all’Europa e dell’Europa. “Si può fare. La lotta della giustizia Italiana contro la Mafia. Che succede in Europa?” Affronteremo questo delicato tema con il magistrato Nicola Gratteri e con il giornalista Juergen Roth. Proporremo il 5 Dicembre presso la Vortragssaal della Biblioteca del Gasteig 3 documentari – “Un Paese diverso”, Soldini “Libera Terra”, Ceste, “In un altro paese”, Turco.

Un’Altra Italia vuole tirar fuori la gioia dei colori dal grigio-nero dell’immagine insanguinata dell’Italia vista dai tedeschi. Non è chiudendo gli occhi e sognando, non è inventandoci un melodioso silenzio che vogliamo farlo. Vogliamo invece raccontare la gioia che nasce dal dolore, raccontare cos’è stato e chi siamo con i colori ed i suoni che appartengono all’Italia e al desiderio di normale legalità.

Lo faremo il 13 Novembre con Rinascita nella festa “Liberalitalia”, il 29 Novembre, quando fra le note degli Scarlatti, dei Bach e dei Sollima, padri e figli, attraverso il pianoforte di Serena Chillemi incontreremo il gusto della tradizione dell’armonia.

E lo faremo ancora in grande stile il 12 Dicembre quando con nostra grande gioia vi presenteremo L’altra Italia. Ve la lasceremo scoprire attraverso le parole di Rita Borsellino e la chitarra di Etta Scollo, le immagini, i suoni di Cantacronache, i sapori gli odori delle associazioni dell’antimafia, da Libera terra ad Addiopizzo ad Avviso Pubblico, e del quotidiano impegno civile: la nostra normalità.

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Berlusconi e la sua battaglia contro l’Italia.

“Chiunque abbia potere è portato ad abusarne; egli arriva sin dove non trova limiti […]. Perché non si possa abusare del potere occorre che […] il potere arresti il potere”. “In base al primo di questi poteri (n.d.r. potere legislativo) , il principe o il magistrato fa delle leggi per sempre o per qualche tempo, e corregge o abroga quelle esistenti. In base al secondo (n.d.r potere esecutivo), fa la pace o la guerra, invia o riceve delle ambascerie, stabilisce la sicurezza, previene le invasioni. In base al terzo (n.d.r. potere giudiziario), punisce i delitti o giudica le liti dei privati”.Così Montesquieu nel suo “Spirito delle leggi”, 1748.

E’ un balzo indietro di 260 anni quello che il premier Silvio Berlusconi ci propone da Sofia: non solo rinnegare le conquiste acquisite con la nostra Carta Costituzionale e prima ancora con lo Statuto Albertino, ma addirittura l’asservimento del potere giudiziario a quello legislativo e forse di entrambi all’esecutivo. Una teoria giacobina che ricorda la Costituzione francese in vigore dal 1793 al 1795, che aveva concentrato tutti i poteri nell’assemblea elettiva. Questa teoria trova ulteriore riscontro solo negli stati totalitaristi e comunisti – per i quali Berlusconi non perde occasione di condanna.

Se non fosse che la credibilità interna di Berlusconi è drammaticamente diminuita, se non fosse per l’intervento della stampa che si sforza di contrastare il suo potere mediatico, se non fosse per l’influenza esercitata da democrazie mature ed amiche, ed il controllo che l’Unione Europea esercita sui propri stati membri, affermazioni di questo genere, insieme all’evidente mancanza di rispetto nei confronti delle Istituzioni della nostra Repubblica, ci sarebbe da dire che in Italia qualcuno vorrebbe attentare alla democrazia, alla libertà, alla repubblica e allo stato di diritto.


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08.10.2009 Con Rosy Bindi Silvio Berlusconi offende tutte le donne.

La superiorità e lo stile mettono in difficoltà Silvio Berlusconi: questa la conclusione che si trae avendo ascoltato l’improbabile giudizio espresso da quest’ultimo su Rosy Bindi. Il premier non è altro che una vittima del suo stesso messaggio di asservimento all’immagine e reagisce aggredendo chi sovverte con i contenuti la scala di non valori che egli invece da decenni promuove.

Berlusconi offende Rosy Bindi e con lei tutte le donne e anche a causa di questo atteggiamento pregnante di machismo, rappresenta un pessimo esempio di Italianità oltre che di uomo di Stato.

L’indipendenza intelelttuale ed il coraggio politico spaventano ed inducono all’aggressione chi non ha altri mezzi, chi è abituato a fare esercizio di potere, chi promuove un approccio consumistico alla vita stessa in ogni sua sfaccettatura.

La persona al centro del dibattito politico, il rispetto per per la legge , per le regole e per le Istituzioni, sobrietà, eleganza, umiltà, tolleranza delle diversità e delle opinioni, capacità di dialogo sono elementi la cui mancanza mi preoccupano come persona e come militante politico e mi offendono profondamente come donna.

L’Italia di Berlusconi non è l’Italia che sogno.

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10 Agosto 2009 – Cultura e Immagine: la Sicilia e chi la svende.

“Sicilia. Il triangolo nel Mediterraneo, culla di Cosa nostra”. Da siciliana, da italiana, da migrante, da ragazza del ’92, da target delle mire pubblicitarie, da potenziale consumatrice e turista mi sento offesa da slogan di questo genere.
Mi sento non meno offesa da alcuni souvenir che i siciliani stessi vendono, ad esempio all’aeroporto di Catania, che il Governatore Lombardo dovrebbe ben conoscere: magliette, e perfino bavaglini per bambini, ad esempio, con  la scritta “Io sono mafioso”.
Mi indigno ogni qual volta la parola “Mafia” diventa slogan, strumento pubblicitario, marketing. La mafia, le mafie, approfittano del consumismo e la nostra societá neocapitalista si lascia, purtroppo, ben strumentalizzare dalla malavita diventandone piazza e mercato.
Cosa Nostra è una piaga dolorosa che ogni giorno cammina sulle stesse gambe che ancora oggi, mai stanche, trascinano e urlano le idee di Falcone e Borsellino. Solo un popolo “fiolosofo” come quello siciliano può avere la maturità di accettare che delle proprie tragedie si possa ridere.  Ciò non vuol tuttavia dire necessariamente che si accetti di essere trasformati in ciò che non si vuole essere, di essere venduti per ciò che non si è.

Trasformare la Mafia in un marchio o in uno slogan è pericoloso perché rischia di alimentarne il business. L’Antimafia è altro!

La Sicilia e molti siciliani stanno lavorando per cambiare la cultura e l’immagine della nostra terra. Cultura e immagine si intrecciano, non cambia l’una se anche l’altra non cambia. Spesso diventiamo ciò che gli altri vogliamo vedere  –  non posso non pensare al film “Malena” del bravo regista Siciliano Peppuccio Tornatore, che non parla di Mafia ma che ben esprime questo principio.

Alcuni progressi possono essere apprezzati, pigri, figli della lentezza che la calura della trinacria soffia per i propri vicoli assolati e deserti.  Il regresso è invece veloce, molto più veloce, flessible,  talvolta irreversibile. Non aiutiamolo. Non trasformiamolo in facile guadagno  ad uso e consumo di turisti ignoranti,perché alla fine la perdita sarebbe incommesurabile e a perdere saremmo tutti, non solo i siciliani ma chiunque nella propria vita, anche solo per un attimo, abbia saputo amare.

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A colloquio con Axel Berg, Deputato del parlamento tedesco e candidato dell’SPD alle prossime Bundeswahl, il 27 Settembre 2009

Il 27 Settembre 2009 avranno luogo in Germania le prossime elezioni politiche.

Come ha ripetuto anche oggi Frank-Walter Steinmeier, quel giorno si deciderà non solo del governo ma anche della direzione che nei prossimi anni verrà impressa nella politica tedesca.

Riteniamo inoltre che trattandosi della Germania, e quindi di uno dei Paesi più influenti in Europa e nel mondo, questa direzione darà adito a ripercussioni notevoli anche nella politica ed  economia  internazionale.

Per questo noi Italiani del Partito Democratico di Monaco desideriamo invitare quanti più cittadini tedeschi ed italo-tedeschi alla partecipazione attiva: perché questo importante risultato elettorale sia veramente rappresentativo della attuale realtà tedesca.

Proprio in fondo ad una crisi come quella che abbiamo vissuto e stiamo tutt’oggi vivendo, il mondo ha più bisogno di socialdemocrazia, di maggiore equità sociale, più protezione per le fasce più deboli, meno capitalismo sfrenato. Per questa ragione anche in Germania invitiamo a votare e far votare per il Partito Social Democratico (SPD) e per i suoi candidati.

Vi presentiamo pertanto una intervista realizzata qualche giorno fa con un parlamentare e candidato SPD della  Città di Monaco di Baviera, Axel Berg.

L’intervista segue in tedesco ed in italiano.

Buona lettura e…buona partecipazione.

Daniela Di Benedetto

Segretario del Circolo “Sezione di Monaco di Baviera”

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1. Seit wann bist du Abgeordneter im Bundestag? Was hat dich damals dazu gebracht, für den Bundestag zu kandidieren?

AW: Ich bin seit 1998 Mitglied des deutschen Bundestages. Ich war aber schon immer ein politischer Mensch. Mein politisches Engagement begann als Kirchenjugend- und Schülersprecher und führte über zahlreiche Bürger-, Friedens- und Atomprotestbewegungen zur SPD. Hier setzte ich mich im Wahlkampf für Renate Schmidt und Prof. Dr. Peter Glotz, meinen Vorgänger, ein.

Von 1996-1998 war ich Vorsitzender des Bezirksausschusses (BA)12 Schwabing/Freimann in München, also eine Art Stadtteilbürgermeister. Danach wurde ich von den Bürgern des Münchner Nordens in den Bundestag gewählt.

Da quando sei Parlamentare del Bundestag? Cosa ti ha portato a candidarti per il Parlamento federale tedesco la prima volta?

R: Sono membro del Bundestag già dal 1998 ma sono sempre stato politicamente attivo. Il mio impegno cominciò già nell’attivismo religioso e come rappresentante studentesco e mi ha via via condotto tramite l’impegno per i cittadini e attraverso il movimento di pace e di protesta contro l’energia atomica all’SPD. Fu allora che mi impegnai per la campagna elettorale di Renate Schmidt e del Prof. Dr. Peter Glotz, il mio predecessore.

Dal 1996-1998 sono stato Presidente del Bezirksausschusses (BA)12 Schwabing/Freimann a Monaco di Baviera, una specie di sindaco di quartiere.

Al termine di questa esperienza fui scelto per la prima volta quale proprio rappresentante nel parlamento federale tedesco dai concittadini di Monaco Nord.

2. Was sind deine wichtigsten Themen und in welchem Bereich ist dein Beitrag für die Bundespolitik besonders wichtig?

AW: Die wichtigsten Themen für mich sind Energiepolitik, Wirtschaftspolitik und der Schutz von Verbrauchern. Die Energiepolitik ist für mich, als stellvertretender energiepolitischer Sprecher der SPD-Fraktion, ganz oben. Hier kann ich alle Politikfelder vereinen. Wir haben weltweit die historische Chance, eine Energieversorgung ohne weitere Klimaschäden zu realisieren. Ohne Atommüll und ohne die Gefahr atomarer Katastrophen. Ohne Gesundheitsschäden und ohne Zukunftsangst. Ohne Abhängigkeit von Energieimporten und ohne Erpressbarkeit durch Energieriesen. Ohne Verwicklung in internationale Konflikte um Zugang zu den Restressourcen an Öl, Erdgas, Kohle und Uran. Erneuerbare Energien sind als heimische Energie verfügbar in jedem Land. Jeder von uns würde davon profitieren: Verbraucher und Staat, Handwerker und Mittelstand, Umwelt und Klima, Frieden und Gerechtigkeit, denn nur Erneuerbare Energien produzieren ethisch vertretbare Energie.

Quali sono i tuoi temi principali e in quale ambito ritieni che il tuo contributo alla politica tedesca sia particolarmente incisivo?

R: I miei temi principali sono la politica energetica, politica economica e la difesa dei consumatori.

La politica energetica occupa per me, che sono il vicereferente della frazione nazionale dell’SPD per le politiche energetiche, il primo posto in lista. In questo ambito riesco a coniugare tutti gli altri ambiti della politica. Abbiamo l’opportunità storica di realizzare un approvvigionamento di energia che non generi ulteriori danni ambientali, scorie atomiche o rischi di disastri nucleari. Senza paura per il futuro, danni alla salute umana, dipendenza dall’importazione di risorse energetiche, ricatti operati sulla base delle disponibilità delle risorse. Senza il bisogno di generare conflitti internazionali per assicurasi l’accesso alle poche fonti energetiche residue di petrolio, gas, carbone ed uranio. Le energie rinnovabili sono disponibili in qualunque Paese della terra. Ciascuno di noi potrebbe trarne profitto: i consumatori come gli stati nazionali, gli operai come i professionisti, l’ambiente ed il clima, la pace così come la giustizia sociale, poiché solo le fonti di energia rinnovabile producono energia eticamente sostenibile.

3. In Italien erlebt man eine moralische Dekadenz im politischen System und viele Deutsche schütteln den Kopf wenn man sieht, dass Berlusconi keine Konsequenzen zieht…das tun auch viele Italiener. Was hältst du davon? In Berlin wird gerade überlegt, ob die Ministerium Schmidt – die sonst eine sehr geschätzte Politikerin ist – wegen ihres Dienstwagens und dessen privater Nutzung zurücktreten soll.

AW: Berlusconi und Schmidt zu vergleichen ist unmöglich. Die Methoden eines Herrn Berlusconi sind undurchsichtig und fragwürdig. Ich bin der Überzeugung, dass es ein Zeichen funktionierender Demokratie ist, wenn Bürger ihren Volksvertretern auf die Finger schauen. Gerade dann, wenn sie Wasser predigen und Wein trinken. Den Fall Ulla Schmidt sehe ich aber etwas anders. Wenn Ulla Schmidt im Urlaub dienstliche Termine wahrnimmt, dann ist das erst einmal toll. Wer ist schon zu so etwas bereit? Ich möchte nicht, dass Minister, die im Urlaub sind, sicherheitshalber sagen: „Dann arbeite ich halt gar nicht mehr. Dann mache ich auch keinen Fehler.“ Damit wäre Deutschland weniger gedient, verglichen mit der Nutzung von Dienstwagen für private Fahrten. Dies gilt übrigens für alle Minister. Auch Seehofer, Merkel, Schäuble und Aigner haben den Dienstwagen schon für private Zwecke gebraucht. Arbeitnehmer in anderen Unternehmen oder Bereichen nutzen ihren Dienstwagen ebenfalls für die Freizeit. Man sollte dort eine einfache Regelung finden, die für alle gleich gilt.

Außerdem wollen wir doch die cleversten Leute unseres Landes in die Politik bekommen. Hier werden die wichtigsten Entscheidungen getroffen. Wenn man die Politiker ständig anmacht, muss man sich nicht wundern, wenn wir kein Spitzenpersonal mehr für die Politik bekommen. Das heißt aber nicht, dass man Berlusconi’ s Sitten durchgehen lassen sollte, denn schließlich haben Politiker auch eine Vorbildfunktion.

.In Italia viviamo una sorta di decadenza morale nel sistema politico e molti tedeschi scuotono la testa osservando come Berlusconi non voglia trarre le conseguenze del proprio operato….come d’altro canto anche molti altri italiani. Cosa ne pensi? In questi giorni a Berlino si discute di eventuali dimissioni del Ministro Schmidt, una donna molto apprezzata per la propria capacità politica, che a causa delle accuse di uso privato dell’auto di servizio oggi rischia di dover pagare delle gravose conseguenze.

R: Non si possono mettere a confronto Berlusconi e Schmidt. I metodi di un Signor Berlusconi sono grossolani e opinabili. Sono convinto che il fatto che i cittadini esprimano il proprio dissenso rispetto ai propri rappresentanti quando predicano bene e razzolano male, sia il sintomo di una Democrazia che funziona.

Il caso di Ulla Schmidt è però a mio avviso molto diverso. Che la Schmidt prende impegni di lavoro mentre si trova in vacanza è fantastico: chi sarebbe disposto a tanto? Non vorrei che il Ministro che si trova in vacanza debba dire per rassicurarsi: “Allora non lavoro affatto, così non commetto errori!” In questo modo la Germania riceverebbe un danno maggiore che permettendo l’uso di auto di stato per viaggi privati. Questo vale per tutti i Ministri, anche Seehofer, Merkel, Schäuble e Aigner hanno più volte usato l’auto di stato per scopi privati. I lavoratori o dipendenti di tante aziende usano la propria auto aziendale anche per il tempo libero. Bisognerebbe semplicemente trovare regole che possano essere uguali per tutti.

A parte questo, se vogliamo che i nostri migliori concittadini si impegnino in politica e nei più alti luoghi decisionali, e poi non facciamo altro che accusarli, non meravigliamoci che le nostre punte di diamante decidano di occuparsi d’altro…Questo però non vuol dire che il comportamento di Berlusconi debba essere ignorato, anzi: i politici hanno anche la responsabilità di essere d’esempio.

4. Du bist Energieexperte. Was hältst du von der Idee, in Italien neue Kernkraftwerke zu errichten und den Ausstieg rückgängig zu machen?

AW: Die Idee ist vergiftet. Weltweit gibt es immer weniger Atomenergie, nicht mehr. Der Aufbau von AKW zieht sich über Jahre und wird immer teurer. Das Märchen von günstigem Atomstrom ist mittlerweile entlarvt. Die Bürgerinnen und Bürger stehen für die Risiken gerade, die Stromkonzerne verdienen pro Tag und Atomkraftwerk ca. 1 Million Euro. Deshalb der Atomausstieg in Deutschland. Erneuerbare Energien erzeugen schon heute mehr als 15 Prozent des Stroms, Tendenz steigend. Grundlastkraftwerke (Atom und Kohle) müssen in Volllast laufen und vertragen sich nicht mit den schwankenden Einspeisungen von Erneuerbaren. Wir müssen uns also entscheiden: Eine grüne, ungefährliche, klimaschonende Zukunft, die unseren Ländern ein wahres Jobwunder beschert oder eine riskante Technologie, die für eine grüne Entwicklung keinen Spielraum lässt.

Sei esperto di fonti energetiche. Cosa pensi del fatto che mentre il mondo abbandona l’energia nucleare, in Italia si vogliano costruire nuove centrali nucleari?

R: E‘ un’idea rovinosa. Nel mondo l’energia nucleare viene ridotta sempre di più fino a scomparire. La costruzione di nuove centrali è sempre più costosa e la favola dell’energia atomica a basso costo si è nel frattempo esaurita.

I cittadini si fanno carico dei rischi, le società produttrici di energia guadagnano circa un milione di euro al giorno per centrale. Per questo in Germania si è deciso per lo smantellamento nucleare.

Le energie rinnovabili producono già oggi il 15% del fabbisogno in energia elettrica con un trend positivo.

Le centrali atomiche e a carbone devono invece marciare a pieno regime perché siano economicamente sostenibili e non vanno d’accordo con l’impiego crescente delle fonti rinnovabili. Dobbiamo decidere: da un lato una tecnologia pulita, sicura, rispettosa dell’ambiente e del futuro che nei nostri Paesi potrebbe rivelarsi un vero miracolo occupazionale, oppure una tecnologia rischiosa che non lascia nessuno spazio ad uno sviluppo ecologico.

5. welche Richtung sollten Deutschland und Europa bei der Erzeugung und beim Verbrauch von Energie gehen?

AW: Deutschland und die EU müssen auf Effizienz und Erneuerbare Energien setzen. Die günstigste Energie ist diejenige, die wir nicht verbrauchen. Daher müssen wir effizient mit Energie umgehen und wir als SPD wollen ein Hocheffizienzgesetz einführen. Erneuerbare Energien können uns mit günstiger Energie, Wärme und Strom versorgen und sind unabhängig von Preissteigerungen der Rohstoffe, wie Öl, Kohle oder Gas. Insofern dämmen Erneuerbare die Stromkosten und treiben sie nicht in die Höhe, wie häufig behauptet wird. Zudem brauchen wir eine emissionsfreie, dezentrale Energieerzeugung, die ohne Sicherheitsrisiken funktioniert.

In quale direzione dovrebbero andare Germania ed Europa nell’ambito del consumo energetico?

R: La Germania e l’EU devono investire nell’efficienza delle energie rinnovabili. L’energia più economica è proprio quella che non consumiamo. Per questo dobbiamo occuparci della sua efficienza e noi dell’SPD vogliamo introdurre una legge sull’elevata efficienza. Le energie rinnovabili possono provvedere ai nostri bisogni in termini energia a basso prezzo, riscaldamento, elettricità e sono indipendenti da fattori inflazionistici ed aumenti di prezzo delle materie prime, quali il petrolio, il carbone, il gas. In questo senso le energie rinnovabili arginano i costi dell’energia elettrica piuttosto che spingerli verso aumenti sconsiderati, come viene spesso osservato. A questo scopo abbiamo bisogno di centrali energetiche che non producano emissioni che siano anche decentralizzate rispetto ai centri urbani e che riducano fino ad annullarli possibili fattori di rischio.

6. Was hältst Du von der doppelten Staatsbürgerschaft allgemein? Die Italiener in Deutschland hätten eine Möglichkeit sie zu erwerben, viele kommen aber gar nicht auf die Idee, manche wollen das gar nicht – insbesondere Junge, die bundeswehrpflichtig sind – nur deswegen lassen sie sich nicht einbürgern.

AW: In Deutschland haben wir derzeit das sogenannte Optionsmodell, demzufolge Kinder, die in Deutschland geboren werden und deren Eltern ein langfristiges Aufenthaltsrecht haben, zunächst die deutsche Staatsbürgerschaft und die der Eltern erwerben. Mit Eintritt der Volljährigkeit müssen sie sich entscheiden – zwischen der deutschen und der ihrer Eltern. Die doppelte Staatsbürgerschaft der hier geborenen Kinder, deren Eltern aus Nicht-EU-Ländern kommen, gilt nur befristet. Haben sie sich bis zum 23. Lebensjahr nicht entschieden, so verlieren sie die deutsche Staatsangehörigkeit per Gesetz. Viele der betroffenen Jugendlichen finden sich in einem Loyalitätskonflikt wieder. Ihre Heimat und ihre Lebenswirklichkeit finden sie in Deutschland. Hier sind sie geboren, hier leben sie ihr Leben. Gleichwohl fühlen sich viele den kulturellen Traditionen des Herkunftslandes ihrer Eltern verpflichtet. Deren Staatsbürgerschaft aufzugeben, kann als Akt der Abkehr von eigenen Traditionen missverstanden werden und fällt ihnen daher oft schwer.

Schon heute behalten mehr als die Hälfte der Eingebürgerten zusätzlich ihre ursprüngliche Staatsangehörigkeit, weil sie als EU-Bürger darauf ein Anrecht haben oder weil sie andere Ausnahmeregelungen geltend machen können. Ich denke, es ist der integrationspolitisch richtige Schritt, Einbürgerungswilligen die Mehrstaatigkeit zuzugestehen. Die Menschen sollen sich mit dem Land ihrer Herkunft und mit Deutschland identifizieren.

Cosa pensi della doppia cittadinanza in generale? Gli Italiani in Germania avrebbero la possibilità di ottenerla ma molti non ci pensano, altri non vogliono, soprattutto giovani che sarebbero soggetti al servizio di leva obbligatorio se avessero la cittadinanza tedesca e solo per questo non la prendono.

R: In Germania abbiamo in questo momento il cosiddetto diritto di opzione, in base al quale i bambini nati in Germania con genitori in possesso di un diritto di soggiorno a lunga scadenza, ricevono entrambe le cittadinanze. Questi dovranno scegliere fra le due nel momento in cui diventano maggiorenni. La doppia cittadinanza per ragazzi nati in Germania e i cui genitori provengono da paesi extra-EU ha una durata limitata. Se entro il 23-esimo anno di età non hanno ancora deciso, perdono automaticamente per legge la cittadinanza tedesca. Molti di questi ragazzi si sentono in una situazione di conflitto e non sanno scegliere tra il paese in cui sono nati, cresciuti ed in cui hanno la propria vita quotidiana, in cui si è formata la propria coscienza e cultura, e quello di origine della propria famiglia alla cui cultura e tradizione si sentono legati. La scelta della cittadinanza tedesca può essere letta come rifiuto della cittadinanza dei genitori e come tale può rimanere incompreso e interpretato come atto di rigetto della tradizione, e per questo risulta spesso difficile.

Oggi più della metà dei concittadini che hanno ottenuto la cittadinanza tedesca mantengono anche la propria cittadinanza originaria poiché ne hanno diritto in quanto cittadini dell‘ Unione Europea in Germania o perché rientrano in casi speciali.

Io credo che sia un passo legittimo della politica dell’integrazione concedere la possibilità di una cittadinanza multipla. La gente deve potersi identificare tanto con il proprio Paese di origine quanto con la Germania.

7. Was bedeuten für Dich die Wörter Freiheit und Partizipation?

AW: Leider ließ sich in den letzten Jahren eine Tendenz beobachten, individuelle Freiheitsrechte relativ leichtfertig und weitgehend beschneiden zu wollen. Deshalb bedeutet „Freiheit“ für mich vor allem Schutz der Freiheitsrechte vor unverhältnismäßigen staatlichen Eingriffen. Sicherlich ist der Kampf gegen den „internationalen Terrorismus“ wichtig. Allerdings darf dies nicht zu Lasten der Freiheitsrechte gehen. Die vom Grundgesetz gebotene Balance zwischen Freiheit und Sicherheit muss gegeben sein. Wir dürfen nicht zulassen, dass ein Klima der Überwachung und der Unfreiheit herrscht.

Unter „Partizipation“ verstehe ich vor allem den Ansatz der partizipatorischen Demokratie, der versucht, die politische Beteiligung zu maximieren und möglichst viele Bürger am politischen Entscheidungsprozess teilhaben zu lassen, also das Gegenteil der oft zu erlebenden Zuschauerdemokratie. Ich halte es für extrem wichtig, eine Stärkung der plebiszitären Elemente zu erreichen, deshalb trete ich schon lange für die Einführung von Volksbegehren und Volksentscheiden auf Bundesebene ein. .

Cosa vogliono dire per te le parole “Libertà” e “Partecipazione”?

R: Purtroppo negli ultimi anni si è potuta osservare la tendenza a volere limitare in modo relativamente facile alcune libertà personali. Per questa ragione la parola “Libertà” significa per me soprattutto difesa del diritto alla Libertà di fronte a interventi sconsiderato da parte dello Stato. Sicuramente la lotta contro il terrorismo internazionale è importante. Tuttavia non ci si può per questo permettere di gravare sulle libertà personali. Il bilancio che la Costituzione offre fra libertà e sicurezza deve essere reale. Non possiamo permettere che si sviluppi un clima di sospetto e di limitazione della libertà.

La parola „Partecipazione“ è per me soprattutto la partecipazione democratica, il tentativo di massimizzare la partecipazione politica e portare quanti più concittadini possibile a prendere parte al processo di decisione politica attraverso l’espressione del voto: il contrario di quella che viene definita la democrazia degli spettatori. Io ritengo che raggiungere il rafforzamento dell’elemento plebiscitario sia estremamente importante e per questo già da molto tempo mi sono schierato per l’introduzione di proposte di legge ad iniziativa popolare e risoluzioni popolari anche a livello federale.

8. Möchtest Du uns noch etwas sagen?

Wenn die SPD nicht genügend Stimmen bekommt, wird sich in vielen Politikbereichen einiges ändern, und das nicht zum Guten. Im Gesundheitsbereich wird es keine Bürgerversicherung geben. Privatkassen werden sich nicht an der solidarisch finanzierten Krankenversicherung beteiligen, sondern weiter die Rosinen rauspicken, kranke und alte Menschen nicht versichern. In der Sozial- und Arbeitspolitik werden Leistungen radikal abgebaut werden, angefangen bei den Löhnen, beim Kündigungsschutz bis hin zur Mehrwertsteuererhöhung des ermäßigten Satzes, der vor allem für Leistungen des täglichen Bedarfs niedrig ist und somit die sozial Schwachen besonders treffen würde. Wie sonst sollten die angekündigten Steuersenkungen von schwarz-gelb zu finanzieren sein.

Der Horror schlechthin wäre die Energiepolitik einer schwarz-gelben Regierung: Verlängerung der Laufzeiten der Atomkraftwerke, ein Gesetzentwurf zur Kohlendioxidabscheidung und -verpressung bei Kohlekraftwerken im Sinne der großen Energiekonzerne und ein deutliches Bremsen beim Ausbau effizienter und umweltfreundlicher Energieversorgung. Die Wähler brauchen sich nur die Programme von Union und FDP anzusehen und sich daran zu erinnern, was beide Parteien zusammen vor der letzten Wahl verkündet haben. Dann werden Sie das Ausmaß des Schreckens erahnen können. Wir haben eine Richtungswahl vor uns.

Vuoi dirci ancora qualcosa?

Se l‘SPD non dovesse ricevere un numero sufficiente di voti, in molti ambiti politici cambieranno parecchie cose, e non in meglio. Nella sanità verrà abolita la „Bürgerversicherung“ (Assicurazione civile) . Le assicurazioni sanitarie private non parteciperanno economicamente alle assicurazioni pubbliche solidalmente finanziate ma continueranno a scegliere i propri pazienti e a non assicurare persone malate e anziane. Nella politica sociale e del lavoro verranno ridotte drammaticamente le prestazioni, a cominciare dai salari, dalla tutela contro i licenziamenti ingiustificati fino all’aumento dell’IVA dello sconto d’imposta, che per tutti i beni di prima necessità è oggi più bassa e che se venisse alzata avrebbe un impatto su tutte le classi soprattutto quelle più deboli, altrimenti non si capisce come dovrebbero essere finanziate le riduzioni delle imposte promesse dai FDP e CDU/CSU.

L’incubo per antonomasia sarebbe poi la politica energetica di un eventuale governo giallo/nero: prolungamento dei tempi di attività delle centrali nucleari, un progetto di legge su dissociazione e stoccaggio del diossido di carbonio ed il ricatto in favore di grandi aziende produttrici di energia sul tema delle centrali al carbone ed una palese frenata nella costruzione di centrali di produzione energetica efficienti e pulite. Gli elettori devono semplicemente dare un’occhiata ai programmi di Unione ed FDP e ricordarsi cosa avevano annunciato i due partiti prima delle ultime elezioni. In questo modo realizzeranno le dimensioni del pericolo. Abbiamo di fronte a noi la scelta di una direzione.

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